RESPONSABILE NATALE,CANE FELICE

Cani e festività: scelte consapevoli e responsabilidi Luca Scanavacca – Educatore Cinofilo del: 12 dicembre 2013 (2 12-dic-2013 VIVA IL CANECani e festività: scelte consapevoli e responsabili

Con l’avvicinarsi delle festività, gli esperti del settore si trovano di nuovo a fare i conti con la più triste delle tradizioni: gli animali sotto l’albero di Natale. Sembrerà banale, eppure ancora in tanti considerano cani e gatti come oggetti da regalare, soprattutto ai più piccoli, senza pensare che un bambino non è certo in grado di educare e far crescere nel modo più corretto un altro cucciolo. Se, da un lato, è vero che è responsabilità dei genitori far crescere cucciolo e bambino insieme, in un rapporto di equilibrio e rispetto reciproco, dall’altro non possiamo pensare di limitare il tutto al desiderio di un bambino, perché non pienamente consapevole di quelle che sono le responsabilità e gli obblighi nell’accudire un cane.

Troppo spesso, la scelta di una razza piuttosto che un’altra, è dettata puramente dall’aspetto estetico dell’animale, ma se si vuole arricchire la propria vita e la propria famiglia con un cucciolo, è bene rivolgersi a un professionista ancor prima di aver preso in considerazione una specie, in modo che possa consigliare ciò che è meglio per il contesto famigliare, lo stile di vita dei genitori e l’età del bambino.

Passato il momento di gioia e di eccitazione per la novità, quello che potrebbe capitare poi è che il bambino o l’adolescente vada a perdere interesse nei confronti del cucciolo, obbligando i genitori a occuparsene in tutto e per tutto. Il progressivo allontanamento da parte del ragazzo, anche a causa degli impegni scolastici o di altre attività, causa un non rispetto dei bisogni del cane, che necessita di un interesse continuo e di una partecipazione costante. In queste circostanze, può persino succedere che il pet vada contro le abitudini della famiglia. Questo vuol dire che regalare un cucciolo a Natale, più che essere un dono d’amore, diventa un peso che grava su tutto l’assetto famigliare. Ciò potrebbe accadere ancora prima della Befana, quando io considero finito il periodo che chiamo di “luna di miele”, cioè quello di assestamento e di conoscenza fra cucciolo e famiglia. La scelta di prendere un cane non può essere legata a una festività o al piacere di trovare un cucciolo sotto l’albero, ma deve essere oggetto di partecipazione e dialogo costruttivo all’interno della famiglia.

Trascorso il Natale, il momento successivo in cui ci riuniamo nuovamente per festeggiare insieme è la fine dell’anno. Ma il 31 dicembre viene vissuto dai nostri pet come un momento di paura. I botti di fine anno sono un bel problema per i nostri amici a 4 zampe e molto spesso vengono vissuti molto male anche da noi, perché quando c’è un rapporto empatico fra cane e proprietario, ci rendiamo conto di quanto può essere grande il terrore che sta vivendo il cane e di come sia incapace di affrontare questi festeggiamenti inutilmente chiassosi.

Per tutti coloro che hanno problemi in questo senso, il mio primo consiglio è quello di rivolgersi a un veterinario che potrà indicare una terapia farmacologica, nel caso in cui la paura si sia già trasformata in fobia o se il soggetto arriva addirittura a mettere a rischio la vita. Se la situazione non è così preoccupante, ma il cane non è comunque rilassato, bisogna tutelarlo ritagliando per lui degli spazi chiusi e ovattati, e lasciandogli dei rumori di fondo che possano attutire i botti di Capodanno. In alcuni casi, trascorrere la notte del 31 fuori porta e non restare in città può essere un buon aiuto per questi soggetti, perché l’eco dei botti viene attutito in località di mare o di montagna.

Non dimentichiamo, però, che il soggetto si pone in una condizione di disagio già dai primi botti, quindi il nostro intervento deve essere mirato a prevenire piuttosto che a curare. Non è a mezzanotte che prende paura, bensì già nelle ore o nei giorni precedenti il cane, sentendo le vibrazioni legate alla deflagrazione e l’odore della polvere da sparo, evoca un ricordo poco piacevole nel proprio passato. Quello che possiamo fare è dedicare del tempo solo a lui e cercare di tenerlo il più lontano possibile dai botti, ad esempio mettendolo a contatto con della ceramica, come quella della vasca da bagno o dei sanitari, per aiutarlo a scaricare l’energia presente nella deflagrazione.

Quello che assolutamente non dobbiamo fare è rinforzare o sminuire il suo momento di paura o disagio. Proteggerlo sì, ma coccolarlo o addirittura premiarlo con del cibo sono situazioni ad alto rischio perché dobbiamo considerare che un fisico in difficoltà, con il respiro corto e magari una salivazione eccessiva, non è nella condizione migliore per masticare. Se il cane, invece, dovesse rimanere da solo nella notte di S. Silvestro, consiglio di affidarsi a dei professionisti o a delle pensioni casalinghe per fare in modo che il nostro amico abbia qualcuno accanto. Sicuramente la cosa peggiore è lasciarlo completamente solo, in particolare nelle ore tra le 23 e la una di notte, quando i botti si fanno più frequenti.

È nei momenti di difficoltà che il nostro cane ha bisogno di noi e cerca la nostra presenza. È un gesto di responsabilità e di amore profondo quello di restargli accanto, magari rinunciando a un chiassoso ultimo dell’anno, per trascorrere una serata serena e silenziosa che ci dà la dimensione del rapporto tra noi e il cane. Non abbiamo bisogno di doverci stordire in feste rumorose che la mattina del primo gennaio non lasciano nulla, se non le tracce dalla paura del nostro cane che non faranno altro che scatenare in noi un forte senso di colpa.